martedì 1 febbraio 2011

Funny People - Judd Apatov


Trama:
George Simmons (Adam Sandler) è un comico di successo, famoso tra tutti, ma con pochi amici, che conduce una vita dissoluta e piena di sprechi. Un giorno il suo dottore gli comunica che ha contratto una forma di leucemia acuta mieloblastica (LAM) in uno stadio tanto avanzato da rendere inadeguate le cure tradizionali; l'unica speranza (comunque irrisoria) potrebbe essergli fornita dall'impiego di farmaci sperimentali.
George stringe amicizia con l'aspirante comico Ira Wright (Seth Rogen), un ragazzo senza un lavoro stabile che vive con due suoi amici, impacciato con le donne e con il pubblico. George lo prende sotto la sua ala protettrice ed gli insegna i segreti dell'improvvisazione comica, come affrontare il pubblico e calcare un palcoscenico. Con il tempo, questo suo nuovo amico gli fa capire e apprezzare la vita che gli resta, cercando di riparare gli errori passati. Un giorno però il dottore lo chiama dicendogli che sta bene e non è più in fin di vita. Questo lo cambierà per il resto della sua vita, fino a farlo reincontrare con la sua vecchia ragazza (Leslie Mann), che oggi si è risposata nuovamente con un uomo australiano (Eric Bana). Ma la loro relazione non è idilliaca, un giorno infatti i due litigano...

Commento:
Avevo voglia di vedere un filmetto leggero e divertente. Apparentemente questo film è la classica commedia americana in cui si fanno diverse risate e la trama è scontata. In realtà non è propriamente così. Non del tutto almeno. La composizione del film è quella della commedia di cui ho parlato sopra, però in realtà se l’inizio è così presto si discosterà dal genere. George Simmon, il comico malato di una grave malattia è in realtà uno stronzo, egocentrico e che non riesce a provare dei veri sentimenti verso nessuno, neanche per se stesso. Grazie al suo assistente, Ira Wright, sembra che le cose cambino e quando gli viene diagnosticata la guarigione dal suo male è intenzionato a conquistare l’unica donna che ha amato davvero, sposata da 12 anni con un altro uomo. Fino a qui come ho detto non c’è niente di particolare o di innovativo nel genere. Lui redento cerca di ottenere l’amore della donna della sua vita dopo aver compreso tutti gli errori. Peccato che non è così, a causa del suo desiderio egoistico rischia di rovinare la famiglia della donna che ama, sempre se riesca a provare un sentimento del genere, e per il semplice motivo che è fatto così, non ci è dato sapere perché sia una persona così, ma da qualche piccolo indizio potrebbe essere dovuto alla sua infanzia infelice, tant’è che si è allontanato da ogni essere umano, alla fine riesce a comprendere questo suo deficit e sembra seriamente deciso a cambiare realmente la sua vita. Che dire... un film interessante tutto sommato, soprattutto se soffrite dello stesso "disturbo" del protagonista.

5 commenti:

  1. Per quanto le critiche generali a questo film siano state positive, io non sono riuscito ad apprezzarlo particolarmente. Se non fosse un film che parla di comici, le cui esibizioni e scambi di battute costituiscono la maggiorparte delle scene e dei dialoghi divertenti del film, probabilmente non sarebbe nemmeno classificabile come commedia. Piuttosto un melodramma dai ritmi lenti e pesanti, focalizzato sulla figura tragica del "pagliaccio triste", ovvero il comico di successo, ricco e osannato da tutti in pubblico, ma che vive una vita privata vuota all'insegna della solitudine e del rimpianto.
    Alcuni diranno "finalmente una commedia con uno spessore umano", io dico "chissene dello spessore umano, se questo appesantisce il film e toglie la voglia di ridere?". Una commedia può far pensare e richiamare l'attenzione su tematiche serie, ma deve soprattutto alleggerire il cervello di chi la guarda. E secondo me in questo obbiettivo, funnie people, fallisce.

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  2. Come darti torto? Hai espresso delle opinioni inattaccabili. Eppure dipende sempre dallo stato d'animo con cui lo si guarda. Al momento mi sento molto vicino alla figura del "pagliaccio triste", però queste son cose personali che mi hanno fatto apprezzare il film. Quindi...

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  3. Neanche a me è piaciuto molto. Troppo lento e pesante, aveva del potenziale ma è stato sfruttato male.
    E' da un po' che Adam Sandler non recita in un bel film. Avete visto "Un weekend da bamboccioni"? Pessimo.

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  4. Ovviamente un film così può colpire chi è predisposto ai temi della storia. Io l'ho visto in una serata di cazzeggio tra amici e qualcuno s'è abbioccato sul divano. Non eravamo troppo predisposti :D Un weekend da bamboccioni l'ho propio evitato

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  5. L'ho evitato anche io, e sinceramente Sandler non mi fa impazzire come attore, preferico il sempre verde Jim Carrey a lui, come attore comico e non.

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