giovedì 3 febbraio 2011

Nightmare: Dal Profondo della Notte - Wes Craven

« L’uomo nero non è morto / ha gli artigli come un corvo / fa paura la sua voce / prendi subito la croce/ apri gli occhi, resta sveglio / non dormire questa notte... »


Nightmare: dal profondo della notte (A Nightmare on Elm Street, 1984) è un celebre film horror di Wes Craven, primo di una celebre saga.

Il film divenne un vero e proprio cult negli anni '80, e il personaggio di Freddy Krueger è probabilmente uno dei cattivi più noti del cinema horror. Il film narra le vicende del pluriomicida Krueger, che pur defunto riusciva a tornare in vita attraverso i sogni (gli incubi, nightmares) delle sue vittime. Tra gli altri attori, vi recitò un giovanissimo Johnny Depp, al suo debutto sul grande schermo.

Wes Craven, una volta scritta la sceneggiatura del primo Nightmare, dovette aspettare tre anni prima che gli dessero il finanziamento per poter realizzare il film, ma non ottenne un grosso budget; infatti, la cifra preventivata era inferiore a quella della maggior parte delle produzioni americane. Ma grazie all'aiuto di Robert Shaye (presidente e fondatore della New Line Cinema), riuscì a realizzare il film con un budget di due milioni di dollari.

Nessuno avrebbe potuto immaginare che un film con un simile budget avrebbe incassato ben 26 milioni di dollari in poche settimane, tali da permettere di continuare la serie e rendere il film un vero cult degli anni ottanta.

Ma non fu merito solo del regista e della sceneggiatura se questo film, girato in sole quattro settimane, ha fatto tanto successo: Jack Pierce diede il suo aiuto con il trucco, ottenendo risultati eccelsi. Si doveva dare al personaggio l’aspetto di un uomo morto tra le fiamme, e Wes Craven insisteva perché Freddy mostrasse un'orribile dentatura e una bocca sformata quasi fino all'attaccatura delle orecchie. David D. Miller, responsabile del trucco, credeva impossibile realizzare un'idea simile su di un attore che avrebbe dovuto essere sempre presente sul set. Creò così dapprima un volto quasi normale, segnato in parte da terribili ustioni, e poi una testa trasformata praticamente in un teschio. Seguirono tre ulteriori bozzetti e cinque sculture, finché il regista non approvò quello che sarebbe stato il progetto definitivo.

Come in tutti i film di quel periodo, Nightmare gioca tutta la sua paura sulla suggestione: infatti, invece di mostrare Freddy alla piena luce del giorno, rischiando di mettere in evidenza i trucchi della sua maschera, Craven preferì sfruttare le ombre e lasciare spazio alla paura che viene dalla suspense e dall'immaginazione.

Tina Gray (Amanda Wyss), una teenager, ha degli incubi dove è perseguitata nell'oscurità da una misteriosa figura che indossa uno sporco maglione a strisce rosse e verdi, un cappello malridotto e un guanto con dei coltelli al posto delle unghie. Appena viene presa si sveglia urlando, e scopre che i quattro tagli che si era fatta nell'incubo ce li ha veramente. Il giorno dopo viene a sapere che la sua amica Nancy Thompson (Heather Langenkamp) ha avuto lo stesso incubo.

La notte successiva, Tina, Nancy e il suo ragazzo Glen Lantz (Johnny Depp) trascorrono la nottata insieme per far stare meglio Tina. Il ribelle ragazzo di Tina, Rod Lane (Nick Corri), si presenta senza essere stato invitato e va a letto con Tina. Tina ha, però, un altro incubo: in questo l'assassino la cattura e la uccide brutalmente. Quando Rod si sveglia trova il corpo di Tina tagliato da un coltello invisibile e gettato dal letto. Rod è ovviamente sospettato dell'omicidio e viene arrestato il giorno successivo.

In seguito Nancy fa di nuovo tre incubi violenti, uno a scuola, uno mentre fa il bagno e uno a letto dove viene insistentemente seguita e poi attaccata dalla stessa figura che ha aggredito Tina. Questi incubi la convincono a parlare con Rod in prigione, il quale le dice cosa ha visto nella camera da letto di Tina. Nancy comincia a credere sempre di più che la figura che appare nei suoi incubi sia il responsabile dell'assassinio di Tina, anche per la reazione della madre (Ronee Blakley). Nancy e uno scettico Glen vanno a notte inoltrata alla stazione di polizia per incontrare Rod, ma scoprono che è stato strangolato dal suo stesso lenzuolo. Per tutti (tranne Nancy) si tratta chiaramente di suicidio.

La madre di Nancy la porta in una clinica per la terapia dei sogni per farla dormire un po'. Ma Nancy ha un altro dei suoi incubi. Questa volta il suo braccio viene brutalmente tagliato ma riesce a portare qualcosa fuori dall'incubo: il capello dell'assassino. Questa aumenta la sua preoccupazione, e comincia a sospettare che la madre stia nascondendo qualcosa.

Infatti la madre le rivela che il proprietario del capello è Freddy Krueger (chiamato Fred Krueger in questo film e nel seguito Nightmare II: La rivincita), un assassino di bambini che fece almeno venti vittime. I furiosi genitori lo bruciarono vivo nella sua stanza, dopo che fu rilasciato dalla prigione. Adesso sembra che stia manipolando i sogni dei loro figli per aver la sua vendetta. La madre di Nancy però la rassicura dicendo che non può uccidere nessuno dato che è morto.

Nancy escogita un piano insieme a Glen, per catturare Krueger, ma Glen si addormenta e viene ucciso. Nancy a questo punto affronta Krueger da sola e riesce a distruggerlo voltandogli le spalle e immaginando che non ci sia. Riesce così a toglierli tutta la sua energia... o così crede...





Recensione a cura di Alien Drone membro di Horror Maniacs

martedì 1 febbraio 2011

Funny People - Judd Apatov


Trama:
George Simmons (Adam Sandler) è un comico di successo, famoso tra tutti, ma con pochi amici, che conduce una vita dissoluta e piena di sprechi. Un giorno il suo dottore gli comunica che ha contratto una forma di leucemia acuta mieloblastica (LAM) in uno stadio tanto avanzato da rendere inadeguate le cure tradizionali; l'unica speranza (comunque irrisoria) potrebbe essergli fornita dall'impiego di farmaci sperimentali.
George stringe amicizia con l'aspirante comico Ira Wright (Seth Rogen), un ragazzo senza un lavoro stabile che vive con due suoi amici, impacciato con le donne e con il pubblico. George lo prende sotto la sua ala protettrice ed gli insegna i segreti dell'improvvisazione comica, come affrontare il pubblico e calcare un palcoscenico. Con il tempo, questo suo nuovo amico gli fa capire e apprezzare la vita che gli resta, cercando di riparare gli errori passati. Un giorno però il dottore lo chiama dicendogli che sta bene e non è più in fin di vita. Questo lo cambierà per il resto della sua vita, fino a farlo reincontrare con la sua vecchia ragazza (Leslie Mann), che oggi si è risposata nuovamente con un uomo australiano (Eric Bana). Ma la loro relazione non è idilliaca, un giorno infatti i due litigano...

Commento:
Avevo voglia di vedere un filmetto leggero e divertente. Apparentemente questo film è la classica commedia americana in cui si fanno diverse risate e la trama è scontata. In realtà non è propriamente così. Non del tutto almeno. La composizione del film è quella della commedia di cui ho parlato sopra, però in realtà se l’inizio è così presto si discosterà dal genere. George Simmon, il comico malato di una grave malattia è in realtà uno stronzo, egocentrico e che non riesce a provare dei veri sentimenti verso nessuno, neanche per se stesso. Grazie al suo assistente, Ira Wright, sembra che le cose cambino e quando gli viene diagnosticata la guarigione dal suo male è intenzionato a conquistare l’unica donna che ha amato davvero, sposata da 12 anni con un altro uomo. Fino a qui come ho detto non c’è niente di particolare o di innovativo nel genere. Lui redento cerca di ottenere l’amore della donna della sua vita dopo aver compreso tutti gli errori. Peccato che non è così, a causa del suo desiderio egoistico rischia di rovinare la famiglia della donna che ama, sempre se riesca a provare un sentimento del genere, e per il semplice motivo che è fatto così, non ci è dato sapere perché sia una persona così, ma da qualche piccolo indizio potrebbe essere dovuto alla sua infanzia infelice, tant’è che si è allontanato da ogni essere umano, alla fine riesce a comprendere questo suo deficit e sembra seriamente deciso a cambiare realmente la sua vita. Che dire... un film interessante tutto sommato, soprattutto se soffrite dello stesso "disturbo" del protagonista.